Bio Sketch

Il contrabbassista Giuseppe Bassi, classe 1971 e residente a Cellammare (BA), inizia la sua attività concertistica nel 1988, esibendosi sui palchi più prestigiosi del mondo. Nella sua carriera ha collaborato con alcuni dei più grandi musicisti jazz a livello internazionale (tra cui ricordiamo Lew Tabackin, John Hicks, Billy Drummond, Greg Osby, Mal Waldron, David Liebman, George Garzone, Tony Scott e Avishai Cohen) e ha suonato e registrato con i più grandi interpreti del jazz italiano (tra cui Enrico Pieranunzi, Gegè Telesforo, Stefano Bollani, Francesco Cafiso, Fabrizio Bosso, Franco Cerri ed Enrico Rava). Giuseppe Bassi è co-fondatore del gruppo italo-taiwanese Mission Formosa ed è l’autore del progetto ‘Atomic Bass’, un’opera (composta da un docufilm, un libro e un cd) ispirata al disastro nucleare di Fukushima, che è diventata il simbolo di come la musica e l’arte possano ‘idealmente’ diventare simbolo di pace, dialogo e solidarietà.

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contact • info@giuseppebassi.com

Le mie motivazioni

Quando Luciano Vanni, all’inizio, mi parlava di questa esperienza non riuscivo a comprenderne il significato, ma perché lui non voleva spiegarmelo: voleva che ci arrivassi da solo. In qualche modo era sicuro che potessi arrivarci da solo. Ma ci si può arrivare soltanto se si vive questa esperienza, almeno una volta.

Ho capito, grazie a Civitates, che dedicare qualche giorno all’anno alle persone – e vorrei dedicarne molte di più, perché mi arricchisco e mi emozionano tantissimo – mi identifica non soltanto come musicista e artista, ma come vero rivoluzionario. Proprio così: rivoluzionario.

Residenza Artistica di Comunità > 2021 - data da definirsi

In occasione della mia residenza artistica Civitates, vorrei poter ascoltare le storie e i racconti di vita delle persone che mi accoglieranno e che mi ospiteranno, quelle storie che loro stessi ritengono siano state fondamentali per la loro vita e per la loro comunità, per ispirarmi e trasformarle in musica.

Vorrei partire da testimonianze e da racconti, tra esperienze individuali, tradizioni e memorie ancestrali, dolorose e felici, che siano incubi o ricorrenze cariche di gioia, per elaborare serenate con il mio contrabbasso.

Vorrei poter raccogliere ricordi di vita vissuta e renderli melodie, canzoni e canti collettivi. Il contrabbasso è uno strumento affascinante, così particolare da generare nelle persone un carico di stupore, allegria, felicità e fascino, e la forza evocativa della musica è così travolgente da generare emozioni. Vorrei che le storie della comunità ospitante potessero diventare nuovi spartiti di vita da costruire assieme agli abitanti.